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Il progetto pensato per i bambini di quattro e cinque anni delle scuole dell’infanzia, non si scosta dall’idea di partenza del BreraGioca tenendone costante l’obiettivo: avvicinare i bambini alle opere d'arte dei grandi maestri e al patrimonio artistico in modo ludico e suggestivo.

L’attenzione sarà  mirata sia agli aspetti narrativi, ludici e favolistici sia alle suggestioni pittoriche che nascono dalle opere prese in considerazione come partenza per attività propriamente manipolative, sperimentazioni giocate e attive, così come per semplici giochi sulla forma e il colore .
Quattro incontri  - di 1ora circa -  dove non si sperimentano tecniche pittoriche definite da stili e correnti , ma si espolorano attivamente gli strumenti, i materiali, i procedimenti, le modalità così come la suggestione prodotta dallo sguardo di un’opera pittorica. E allora di volta in volta l’esplorazione privilegerà un’approccio puramente visivo piuttosto che materico, spaziale o concettuale. 
Di fatto si tratterà di manipolare ed intervenire sui materiali ma tramite percorsi di comprensione attiva dove le  affinità, sia visive che procedurali, sono più vicine all’arte moderna e contemporanea.
Il progetto prevede un  UNICO PERCORSO dal titolo “Il verde immaginato” 
La partenza è il verde visto attraverso il filtro interpretativo, suggestivo emozionale di pittori come Klimt, Rousseau, Mondrian, Monet, Van Gogh, Pelizza da Volpedo. Il verde  come colore, ma anche come  sensazione emozione - verde tra  natura e artificio - così come è percepito dallo sguardo del bambino; il verde che unisce , come per magia, il giallo del sole e l’azzurro del mare; il verde leggero dei prati , il verde misterioso dei boschi, quello ordinato dei giardini , il verde che si mescola con gli altri colori, con i fiori, il cielo, ma anche con l’artificiale dell’uomo. Un verde non fatto di sola visibilità ma anche di storie suggestioni, emozioni visive e tattili. 

 
 
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1° incontro:   naturale e artificiale
Partendo dalla suggestione narrativa di otto quadri di Gustav Klimt  - una piccola storia di  rivincita del paesaggio naturale su quello artificiale - si propone una attività manipolativa di collage-decòllage con materiali di recupero.

2° incontro:   il prato che appare
La partenza è Rousseau e i suoi prati d’invenzione, di foglie disegnate e segnate come giungle misteriose ed evocative, ma anche Monet, Van Gogh e ancora Klimt. E’ proposta un’attività manipolativa che prevede una piccola ripresa in video a passo1: una pixilation del prato che appare per mano dei bambini.

3° incontro:   dripping di verde e fiori
La partenza inusuale è il dripping di Jackson Pollock, così  per i fiori  - macchie “colate”- nei prati di Monet; la proposta manipolativa è un’opera collettiva di colatura di colore..partendo dal giallo e dall’azzurro per scoprire il verde, e alla fine…papaveri rossi.

4° incontro:   l’albero
I rami morbidi e intricati dell’albero di Pelizza da Volpedo o quelli sempre più astratti degli alberi di Mondrian? Sguardo e suggestione per  disegnare un’albero collettivo fatto dai bambini…

 

 

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Il progetto prevede quindi un’unico percorso che toccherà in maniera leggera e comprensibile tutti gli aspetti messi in gioco. Gli incontri non sono necessariamente consequenziali – si può partire tranquillamente dal terzo per arrivare al primo.
Ci avvarremo non solo dei materiali classici dei laboratori di manipolazione ma anche degli strumenti audio-visivi – telecamere e monitor – con cui i bambini hanno sempre più familiarità quotidiana e che ci permettono di esplorare i materiali manipolati, disegnati, ritagliati attraverso la rielaborazione creativa della video-arte.

 

 

Quando si parla di manipolazione si mette però in gioco l’attività in progress dei  bambini, e di conseguenza diventa pratica comune il procedere per tagli, deviazioni e variazioni improvvise nel percorso determinato a priori; l’idea  quindi di un percorso di quattro incontri che prevede l’esaurimento di un’esperienza diversa in una o, al massimo 2 ore non è una gabbia ma una griglia di lavoro, così come non consideriamo come compimento dell’esperienza il prodotto realizzato ma il processo messo in atto per arrivare ad esso.

 

albero pollok bamanoverde